Juri Cosco

Juri Cosco

JUDO/KATORI SHINTO RYU/MARUCHI BUDO
Inizia la pratica sportiva nel 1985
1°posto nel Campionato regionale 1994, 1996, 1997
3°posto nel trofeo internazionale Sankaku 1997
Viene Inserito nella squadra agonistica italiana preolimpionica
Consegue il I Dan nel 1998
Consegue il II Dan nel 2001
Consegue il III Dan nel 2005
Consegue l’abilitazione all’insegnamento nelle palestre appartenenti alla F.I.J.L.K.A.M. nel 2002
Consegue l’abilitazione all’insegnamento del M.G.A. (Metodo Globale Autodifesa) nel 2006
Consegue il IV Dan nel 2015 ( Amici del Judo M. Alfredo Vismara )
Consegue il V Dan nel 2017 ( Amici del Judo M. Alfredo Vismara )
Altre discipline
Karate Shotokan: Cintura marrone 1989 - 1996
Aikido:                Cintura Nera I Dan 1995 - 2008 ( M° Fabio Cavallaro )
Ninjutsu:             2000-2008
Ju-Jitsu:              Cintura Nera III Dan 1999 - 2010 ( Stile Hontai Yoshin Ryu-M° Stelvio Sciutto)
Katori Shinto Ryu Kirigami 2017
Si specializza nelle tecniche d’insegnamento ai bambini con deficienze motorie, pratica sul campo nella comprensione dei disturbi alla psiche.

Utilizzando con un approccio ludico le tecniche base del judo, si propone di aiutare i bambin* a raggiungere una migliore conoscenza e coscienza corporea e sensoriale. Il corso si rivolge alle bambine e ai bambini in età prescolare, dai 4 ai 6 anni. Anche per i più piccini, infatti, il Judo rappresenta un ottimo metodo per aiutare ad accrescere i sentimenti di sicurezza, fiducia , amicizia e solidarietà, per canalizzare positivamente le tendenze all'aggressività, gelosia e competizione e per educare a stare con gli altri con spirito di collaborazione e accettazione delle regole della vita.

 

E‘ una disciplina completa per educare corpo e mente ad un migliore impiego delle proprie e altrui energie, il tutto, in un clima di collaborazione, reciproco rispetto e prosperità. Il judo ha finalità educative: questo significa che attraverso la sua pratica é possibile educare la persona, cioé "tirar fuori" dal suo essere capacità e qualità tali da contribuire al miglioramento dell'individuo e della società nel suo insieme.Il combattimento nel judo trascende il consueto significato di "agonismo" per approdare a un concetto molto più ampio di "collaborazione" in cui entrambe le persone partecipano al fine di raggiungere un risultato comune molto più grande. Il judo può essere anche sport, ma non é questa la sua unica finalità. Ecco perché si ritiene più coerente parlare di "judo tradizionale" in alternativa (non in contraddizione) ad un "judo sportivo".Oggi il judo tradizionale si pone alla società contemporanea come una esperienza multiforme attraverso cui é possibile allenare corpo e spirito al fine di una migliore armonia di entrambe. Praticando il judo si impara a conoscere gli altri e soprattutto sé stessi. Come uno specchio, il judo riflette la nostra anima e ci costringe a guardarla senza veli, così com’é e questo ci permette di affrontare meglio la vita.

 

E‘ una disciplina completa per educare corpo e mente ad un migliore impiego delle proprie e altrui energie, il tutto, in un clima di collaborazione, reciproco rispetto e prosperità. Il judo ha finalità educative: questo significa che attraverso la sua pratica é possibile educare la persona, cioé "tirar fuori" dal suo essere capacità e qualità tali da contribuire al miglioramento dell'individuo e della società nel suo insieme.Il combattimento nel judo trascende il consueto significato di "agonismo" per approdare a un concetto molto più ampio di "collaborazione" in cui entrambe le persone partecipano al fine di raggiungere un risultato comune molto più grande. Il judo può essere anche sport, ma non é questa la sua unica finalità. Ecco perché si ritiene più coerente parlare di "judo tradizionale" in alternativa (non in contraddizione) ad un "judo sportivo".Oggi il judo tradizionale si pone alla società contemporanea come una esperienza multiforme attraverso cui é possibile allenare corpo e spirito al fine di una migliore armonia di entrambe. Praticando il judo si impara a conoscere gli altri e soprattutto sé stessi. Come uno specchio, il judo riflette la nostra anima e ci costringe a guardarla senza veli, così com’é e questo ci permette di affrontare meglio la vita.

 

Utilizzando con un approccio ludico le tecniche base del judo, si propone di aiutare i bambini a raggiungere una migliore conoscenza e coscienza corporea e sensoriale. Il corso si rivolge alle bambine e ai bambini in età prescolare, dai 4 ai 6 anni. Anche per i più piccini, infatti, il Judo rappresenta un ottimo metodo per aiutare ad accrescere i sentimenti di sicurezza, fiducia , amicizia e solidarietà, per canalizzare positivamente le tendenze all'aggressività, gelosia e competizione e per educare a stare con gli altri con spirito di collaborazione e accettazione delle regole della vita.

 

Corso sviluppato in 8 lezioni per acquisire gli strumenti necessari per saper gestire un attacco o un' aggressione.
La difesa personale comprende sia tecniche fisiche di difesa, sia tecniche psicologiche.
Imparare prima a valutare il soggetto da cui ci si deve difendere.
Imparare a valutare il rischio, basarsi sulla tecnica e non sulla forza.
COME SVILUPPARE LA PERCEZIONE DEL PERICOLO
Come sviluppare la "sensazione" di potenziale rischio.
Come sviluppare la sensibilità e l'attenzione alle persone che ci circondano.
Cosa fare di fronte ad una situazione di potenziale pericolo di aggressione.
Come mantenere la calma e smorzare i toni mantenendo il controllo della situazione.
COME IMPARARE I FONDAMENTI DELLA DIFESA
Come essere in grado di cadere con sicurezza in avanti, all'indietro e di lato senza farsi male.
L'importanza della giusta precisione e la combinazione di forza e velocità.
Cosa determina l'efficacia delle tecniche di liberazione dalle prese.
Come far funzionare le mani quando si combatte utilizzando gli arti superiori.


Il Tenshin Shoden Katori Shinto Ryu è la più antica scuola, tuttora esistente, di Bujiutsu (arti marziali tradizionali) ed è considerata in Giappone Tesoro Nazionale della cultura e dell'arte Giapponese. Fu fondata nel 1447 nel tempio shintoista di Katori, da cui la scuola ha preso il nome, da Izasa Iienao, che assunse poi il nome Choisai.  Il kenjutsu consiste nel maneggio della spada che è la prima delle armi con cui il praticante di katori entra in contatto. Essendo considerata l'arma principale dei samurai essa racchiude nel suo maneggio gli elementi di base quali la distanza (ma-ai) il controllo mentale (zanshin) e la centralizzazione che verranno poi usati con tutte le altri armi.

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